Parete Nord “Via Claudia Corisello”
Il 25 Settembre 1999 Sergio Liessi e Vanni Toso hanno aperto una nuova via sulla parete nord della “Cima di Forcella la Sidon”. Sviluppo 235 m. Difficoltà dal III al V, con passi di V+, VI-. Tempo impiegato 3 ore. Materiale lasciato 3 chiodi (ch), 4 cordini. Qualità della roccia: ottima.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (1994 m); raggiunto il passo si continua lungo il sentiero per Forcella la Sidon Bassa e alla quota corrispondente al punto più basso della Cima Di Forcella La Sidon si attraversa in orizzontale verso destra fin sotto la parete; sempre verso destra si sale lungo il ghiaione che costeggia lo zoccolo della parete fino a trovarsi sulla perpendicolare di una grossa incisione a forma d’arco con tetti e strapiombi. Superare lo zoccolo di facili rocce gradonate (I, II), mantenendosi sulla perpendicolare della grossa incisione che rappresenta la direttrice d’attacco in comune con la via “Scelta di Cuore”, fino ad arrivare sotto la parete in un gran colatoio detritico (2070 m circa, ometto).
Note: bellissima scalata di media difficoltà ma continua e sostenuta che si sviluppa su una serie di fessure e camini; particolarmente impegnativo l’ultimo tiro.
1) Si sale puntando al centro della grossa incisione a forma d’arco lungo una placca gradonata ed articolata (II, III) fino ad una cengia (tratto in comune con la Via Scelta di Cuore), si continua verso destra lungo la cengia per una decina di metri fino ad un comodo punto di sosta (40 m, II, III, I, cordone di sosta, ometto).
2) Sempre lungo la cengia per alcuni metri e poi diritti in un colatoio (II) fin sotto un camino-fessura, salire il camino fessura (IV+) che inizialmente presenta uno strapiombo (passo V-), fino alla sosta alla sinistra di una caverna sovrastata da un camino, in una gran cengia detritica che dà la possibilità d’uscita sulla destra sul gran colatoio (50 m, II, V-, IV+, 1 chiodo di sosta).
3) Si sale lungo la placca (IV) in obliquo verso destra descrivendo un arco, puntando al camino sopra la caverna, superato il camino a tratti strapiombante si arriva ad un punto di sosta in un terrazzino (35 m, V-, IV+, V, chiodo di sosta).
4) Si continua per alcuni metri in un colatoio fin sotto un doppio diedro placconato con alla sua sinistra un camino, si sale il camino (IV+) fino ad un terrazzino e continuando sulla parete sinistra (V-) dello stesso fino ad uscire nella gran cengia detritica che fascia tutta la parete nord della montagna; attraversata la cengia circa dieci metri, puntare per la sosta sotto un diedro di pareti gialle e strapiombanti (50 m, IV+, V-, sosta: 1 chiodo con cordino).
5) Si sale in leggero obliquo verso sinistra per rocce articolate (IV+) fin sotto il diedro giallo, superato uno strapiombo iniziale (passo V+) si continua lungo una piccolissima fessura (V) con un accentuato strapiombo (passo VI-) fino alla cresta della cima ad un punto di sosta (40 m, IV, V, con passi di V+ e VI-, sosta: cordone di calata per corda doppia).
6) Seguendo la cresta verso sinistra per facili rocce gradonate (I, II) si giunge sull’anticima della Cima Forcella La Sidon Bassa (20 m, I, II, cordino in una clessidra).
Discesa: dal versante sud che guarda sulla Val d’Inferno scendere con due doppie da 50 metri fino al sentiero che porta alla forcella la Sidon Bassa.
Parete nord Via “scelta di cuore”
Il 15 Settembre 1999 Sergio Liessi e Stefania Bernardis hanno aperto una nuova via sulla parete nord della “Cima di Forcella la Sidon”. Sviluppo 205 m. Difficoltà dal III al V+. Tempo impiegato 3 ore. Materiale lasciato 4 chiodi (ch), 9 cordini. Qualità della roccia: ottima.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (1994 m); raggiunto il passo si continua lungo il sentiero per Forcella la Sidon Bassa e alla quota corrispondente al punto più basso della Cima Di Forcella La Sidon si attraversa in orizzontale verso destra fin sotto la parete; sempre verso destra si sale lungo il ghiaione che costeggia lo zoccolo della parete fino a trovarsi sulla perpendicolare di una grossa incisione a forma d’arco con tetti e strapiombi. Superare lo zoccolo di facili rocce gradonate (I, II), mantenendosi sulla perpendicolare della grossa incisione che rappresenta la direttrice d’attacco fino ad arrivare sotto la parete in un colatoio detritico (2070 m circa, ometto).
Note: breve ma piacevole scalata di media difficoltà caratterizzata dal tetto del secondo tiro che si supera atleticamente senza grosse difficoltà e dall’ultimo tiro sostenuto in fessura strapiombante.
1) Si sale puntando al centro della grossa incisione a forma d’arco lungo una placca gradonata ed articolata (II, III) fino ad una cengia, poi lungo una fessura (IV) fino ad un terrazzino di sosta (50 m, II, III, IV, cordone di sosta).
2) Sempre su placca articolata (IV) in leggero obliquo verso sinistra fino ad una caverna sovrastata da un tetto della grossa incisione a forma d’arco; superato lo stesso senza grosse difficoltà, si continua sempre su placca con piccoli appigli (V+, cordino) fino alla sosta in un piccolo terrazzino (25 m, IV, V+, 1 chiodo e cordino di sosta).
3) Si continua per alcuni metri in un camino (III) interrotto da una cengia, poi per fessura (IV, IV+, 2 cordini) e placca gradonata ed articolata (III) fino alla sosta in un terrazzino (50 m, III, IV, IV+, 1 chiodo e cordino sosta, 2 cordini progressione).
4) Si attraversa alcuni metri verso sinistra, si supera una fessura (III-) e continuando lungo rocce a scaglie (I, II) fino alla gran cengia detritica che fascia tutta la parete nord; attraversata la cengia, si continua lungo placca articolata (III, III+) puntando ad una fessura, fino ad un punto di sosta in un terrazzino, lasciando sulla destra un colatoio detritico (50 m, III-, I; II, III+, sosta 1 chiodo con cordino).
5) Si continua lungo una fessura (V) superando alcuni strapiombi (passi V+, 2 cordini), fino ad arrivare ad un gran terrazzone che rappresenta la sosta finale, circa dieci metro sotto la cima (30 m, V con passi di V+, sosta su spuntone di roccia).
Discesa: dal versante sud che guarda sulla Val d’Inferno scendere per facili rocce verso destra fino ad un canale detritico che porta ad una vasta cengia inclinata e da qui con una doppia di 50 metri fino al sentiero che sale alla forcella La Sidon Bassa.
Parete nord Via dei camini
L’11 Settembre 1999 Sergio Liessi e Ivan Venturini hanno aperto una nuova via sulla parete nord della “Cima di Forcella la Sidon”. Sviluppo 270 m. Difficoltà dal III al V, con passi di V+. Tempo impiegato 3.30 ore. Materiale lasciato 4 chiodi (ch), 5 cordini. Qualità della roccia: ottima.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (1994 m); raggiunto il passo si continua lungo il sentiero per Forcella la Sidon Bassa e alla quota corrispondente al punto più basso della Cima Di Forcella La Sidon si attraversa in orizzontale verso destra fin sotto la parete. L’attacco (ometto) si trova a sinistra e circa venti metri sopra il punto più basso della Cima di Forcella La Sidon.
Note: bellissima e piacevole scalata di media difficoltà, caratterizzata da una serie di camini che la rendono alpinisticamente logica.
1) Si supera un facile avancorpo gradinato fino a sostare in una larga cengia detritica, sotto la parete a placche fessurate (30 m, II, ometto).
2) Si sale diritti lungo un diedro ed al suo termine terrazzino con ometto (III, IV), continuare con leggero obliquo verso sinistra su placca (V-, passi V), puntando ad un camino, sosta in una comoda cengia (45 m, III, IV, V-, con passi V, cordone di sosta).
3) Si continua a sinistra lungo la cengia per alcuni metri, superato un largo camino umido e profondo (V-, passo V+, chiodo) si arriva ad una grande cengia detritica, punto di sosta (25 m, V-, passo V+, 1 chiodo di sosta).
4) Si attraversa verso destra la cengia per alcuni metri, si supera un camino profondo (III, IV-) fino al suo termine e si prosegue lungo la prima fessura di destra (IV+, V, cordino) che rappresenta la prosecuzione logica del camino, fino ad una scomoda sosta su uno spuntone appena sotto una cengia (45 m, III, IV-, IV+, V, sosta su spuntone).
5) Si continua in obliquo verso sinistra fino alla cengia e poi diritti lungo un bellissimo camino interrotto da una strozzatura che si supera a sinistra in placca per alcuni metri per poi rientrare e proseguire fino alla sosta in un terrazzino inghiaiato (45 m, IV, IV+, sosta: chiodo con cordino).
6) Sempre diritti lungo il successivo camino (III) fino ad uscire sulla grande cengia detritica che fascia la parete nord della montagna; attraversare la cengia (I) circa venti metri, puntando per la sosta al centro della pala sotto la parete verticale (45 m, III, I, sosta: ometto).
7) Si continua per circa 10 metri su rocce gradonate (II), successivamente su placca articolata (V-, passi V, chiodo con cordino), fino ad arrivare ad un grande terrazzone che rappresenta la sosta finale, dieci metri circa sotto la cima della montagna (30 m, V-, passi V+).
Discesa: dal versante sud che guarda sulla Val d’Inferno scendere per facili rocce verso destra fino ad un canale detritico che porta ad una vasta cengia inclinata e da qui con una doppia di 50 metri fino al sentiero che sale alla forcella La Sidon Bassa.